giovedì 10 gennaio 2013

La poetessa italoperuviana Paula Scevola Rodriguez



Ho conosciuto la poetessa Paula Scevola Rodriguez tramite il sito ilmiolibro.it e sono rimasta affascinata dalle sue composizioni poetiche. Italoperuviana, è nata a Levanto, a pochi chilometri dalle Cinque Terre. Davanti ad un mare impetuoso ed in presenza di una terra aspra, ha cominciato a scrivere all'età di dieci anni, scrivendo microstorie delle quali il fratello Albano disegnava i fumetti.
Si è laureata in Filosofia a Firenze con una tesi su Giordano Bruno ed ha frequentato per un anno la Sorbona a Parigi. La sua poesia si ispira alle lirica greca di Saffo e di Alceo, a quella francese di Rimbaud e a quella italiana di Montale e Luzi.
La sua prima opera poetica si intitola "La Boutique dell'attesa" e  prende volutamente il titolo dalla celeberrima opera di Dino Buzzati "La Boutique del mistero".
Potete leggere una mia intervista fatta a Paula al link http://nonsoloturisti.it/2013/02/il-percorso-di-unanima-e-di-una-poetessa-dal-machu-pichu-alla-liguria/
Se siete curiosi, è possibile leggere l'anteprima di "La Boutique dell'attesa" a questo link: http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=880150  Ecco una sua breve poesia...

UNA FALENA
 
Balza l'olio essenziale fragrante negli altari
giacché si è celato nell'umida pelle ieri notte
un refolo divino.
Tra i cespugli iacintei del terrazzo furtiva ci accoglie
una falena notturna.

Poesia tratta da "La boutique dell'attesa" di Paula Scevola Rodriguez (pag. 11, edizione 2012, ilmiolibro.it). Foto: Foglia o Falena? 

2 commenti:

  1. luminosa e fugace questa poesia. Coglie l'essenza del momento in cui la falena appare ed elargisce la sua essenza. Che poi, è anche l'essenza di tutte quelle piccole cose che sono la scia dell'umana fatica.

    Roberta G.

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  2. Apprezzo intimamente la sensibilità poetica della Liliacea e considero con sconforto lo scontro con la quotidianità. Quando mi fermo per fotografare una bella rosa solitaria, intrappolata in un arida brutta piazza milanese I passanti mi guardano ora interrogativamente, ora con compatimento, ora increduli. Anche tra le donne scema progressivamente l'apprezzamento verso queste inclinazioni. Sono I tempi moderni o è sempre stata questa la reale disposizione umana ?
    Antonio S.

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